Petra Iosub
La multi ani , Romania !

1 Decembrie ….ziua nationala a Romaniei …..
internetul explodeaza de urari…..
De 1 decembrie ne amintim ca trebuie sa fim uniti , sa fim.mai buni , sa ne iubim patria , etc , etc….
Sunt pline spitalele de romani bolnavi , unii cu maladii terminale, uitati in grija statului italian , intr- o totala nepasare….cand ajung in cosciug (cine si-l permite ), se apeleaza la solidaritatea co-nationalilor, pentru ca (abia ) raposatul sa-si odihneasca trupul in patria mama .
Intr-o Italie cu peste 1000 000 de romani , pe retelele de socializare abia se strang 3-400 de euro pentru cazurile disperate …..mortii , devin si ei o sursa de afaceri pentru ” baietii descurcareti ” .
Sunt pline Centrele de ascolto de romani in cautarea unui loc de munca sau macar dornici sa aiba o masa calda pe care nu si – o pot permite…..
( sub) podurile sunt pline de locuinte improvizate , e drept , multi tigani, dar sunt si romani care dorm sub cerul liber… si nimeni , absolut nimeni , nu îi intreaba de sanatate.
E plina Italia de romani onesti, truditori, platitori de taxe si impozite , majoritatea traind intr- o incertitudine fara sfarsit , generata de schimbarile economice la care – i condamna o politica marsava .
De 1 decembrie , ne amintim ca suntem romani ……si mandri pe deasupra . Se cheltuiesc sume exorbitante pe spectacole folclorice , de catre mereu aceleasi personaje , doar dintr- un orgoliu magalomanic fara precedent , ingropand , cu buna stiinta tocmai a celor pusi sa o apere , cultura romana.
Suntem egoisti , ne prefacem ca nu vedem suferintele si umilintele celor din jurul nostru …..femei exploatate la locul de munca , asistand batrani , de cele mai multe ori uitati de familie in grija unor straine…..femei care duc de doua ori greul : o data pe cel de acasa , al familiilor lor si inca o data , lasate singure sa gestioneze situatii dintre cele mai urate ale asistatilor lor…..nici pe ele, nimeni nu le intreaba de sanatate.
De 1 decembrie ne facem poze infasurati in tricolor ca sa demonstram ca sufletul nostru a ramas ACASA !
Acasa este acolo unde te simti bine , se spune ……ce ar fi daca aceasta “mandrie” pe care o afisam doar la sarbatori am transpune-o si in practica zi de zi ? ce ar fi daca am inceta sa mai trecem nepasatori fata de un semen in suferinta sau in dificultate ?
Romanii din Italia sunt ai nimanui …..”mandria” romaneasca nu- i ajuta sa traiasca mai bine decat pe smecherasii care se orienteaza dupa cum se se schimba ” garzile ” diplomatice si shoshonii de pupat….proverbiala ospitalitate romaneasca trebuie dublata de FAPTE SOLIDARE ! altfel ramane doar o ocazie ca sa demonstram ce frumosi si buni suntem noi doar cand cineva ne calca pragul casei 😉.
De 1 decembrie ne amintim ca suntem romani …si mandri , pe deasupra …..
La multi ani , romani !
La multi ani , Romania !

 

 

Si, che si puo ! Ora è tutta un’altra Bucarest

Nuove gallerie e musei, affollati di giovani brillanti e cosmopoliti. La capitale rumena è cambiata. E attira talenti da tutto il mondo

bucarest

È così grande che la comitiva di turisti francesi resta sbalordita e con lo sguardo non riesce ad abbracciarla. La Casa del Popolo di Bucarest è il secondo edificio più imponente al mondo dopo il Pentagono, frutto della megalomania del dittatore romeno Nicolae Ceausescu: 350mila metri quadrati, mille stanze, un milione di metri cubi di marmo della Transilvania. Odiato simbolo del passato comunista, oggi il palazzone è sede del Parlamento romeno e principale attrazione per chi visita la città. Ma dietro l’angolo, in un’ala della Casa del Popolo, si nasconde l’epicentro vitale dell’altra Bucarest. Arrivano verso sera alla spicciolata, a piedi e in bici, gruppi di hipster, studenti universitari e giovani artisti, per l’inaugurazione della nuova mostra al Mnac, il museo d’arte contemporanea diventato punto di riferimento dei creativi dei Balcani e dell’Europa dell’Est. Perché l’arte contemporanea romena non è solo Adrian Ghenie, che quest’anno ha venduto un’opera a più di tre milioni di sterline da Sotheby’s a Londra, ma è fatta da un bel gruppo di talenti emergenti. «Fino a dieci anni fa la vita culturale in Romania ruotava intorno alla letteratura, oggi la visual art ha conquistato uno spazio importante», spiega dietro la scrivania disseminata di cataloghi Calin Dan, 61 anni, direttore del Mnac e artista di spicco della generazione a cavallo del 1989, tornato in patria dopo un lungo periodo ad Amsterdam. «Le nuove generazioni si interessano al design, alla moda, all’architettura, frequentano le scuole d’arte. Oggi nasce e si rafforza un mercato internazionale», aggiunge Dan. L’establishment politico e l’avanguardia culturale convivono, dunque, all’interno dello stesso palazzo: si guardano con sospetto e spesso si scontrano. Ma questo è solo uno dei contrasti della Bucarest di oggi, coacervo di paradossi, soprattutto architettonici.

Nel mondo, infatti, la capitale romena ha un’immagine triste, cupa, segnata dal passato comunista. Le tracce dell’architettura razionalista sono ovunque, ma i block grigi fatti costruire da Ceausescu per operai e impiegati statali sono concentrati in periferia. Quello che colpisce, invece, è il continuo gioco di sovrapposizioni: medievali, turche, neoclassiche, neoromene. E la presenza spiazzante di grandi edifici, ville e hôtel particulier progettati tra fine Ottocento e inizi del Novecento da architetti francesi, quando la città popolata da uomini d’affari e belle dame veniva chiamata la “Parigi dell’Est”. Un vasto patrimonio di edifici storici logorato dal tempo, su cui il World Monument Fund e altre organizzazioni internazionali hanno acceso i riflettori. Dopo la fine del comunismo, infatti, molte case requisite dal regime sono tornate ai legittimi proprietari e ai loro ere- di, che in molti casi però non hanno né mezzi né sovvenzioni per restaurarle. Cristiana Tautu, 30 anni, fa parte di Calup, il gruppo di architetti e urbanisti di Bucarest che si occupa di recuperare i palazzi a rischio. «Contattiamo i proprietari delle ville, proponiamo loro idee e progetti per valorizzarle o trasformarle, aprendole al pubblico. Mettiamo in contatto chi cerca spazi con chi è in grado di offrirli: finora ne abbiamo mappati 600», dice Cristiana al tavolo di Dianei 4, un villino Anni ’20 vicino all’università, luogo di incontro di giovani expats e alternativi. Gli stessi che si danno appuntamento per l’aperitivo nei giardini di Terasa Monteoru o Eden, alle spalle di due splendide ville liberty mangiate dagli anni, Casa Monteoru e Palatul Stirbei, su calea Victoriei, la centralissima arteria costellata di edifici eterogenei: gli esperimenti in stile Bauhaus e il Museo George Enescu in un favoloso palazzo Art Nouveau. Qui come nella città vecchia, i luoghi segnati dal tempo fanno da sfondo alla Bucarest del futuro. A Lipscani, l’ex ghetto ebraico occupato dalle famiglie rom negli anni del regime comunista ora si ritrovano i giovani che preferiscono la confusione e i bar con atmosfera festaiola da isola greca. «Questa è una città economica, sicura e friendly, si riescono a organizzare eventi incredibili, che attirano giovani da ogni parte del mondo», dice CosminTapu, 36 anni, fondatore di Rokolectiv, il più importante festival di musica elettronica della capitale romena, che si svolge sulla terrazza del Mnac e nel Control Club. «Il mio rapporto con Bucarest però è di amore e odio: a volte voglio scappare. Lavorare qui spesso diventa complicato, le istituzioni non fanno altro che metterti i bastoni tra le ruote».

Quello che colpisce è la contraddizione tra il fermento culturale, che genera continuamente eventi, festival, happening, e la rigidità della pubblica amministrazione, che impone regole sempre più restrittive e offre poco sostegno alle nuove iniziative. «Tredici anni fa abbiamo cominciato ad aprire le nostre case per esporre le nostre opere, perché non c’erano spazi adeguati. Oggi la situazione non è molto cambiata: l’unica speranza per i giovani artisti sono le gallerie private come Salonul de proiete, che vendono le loro opere e hanno relazioni internazionali molto più intense rispetto ai musei pubblici», dice Vlad Nanca, 37 anni, uno degli artisti romeni più conosciuti della sua generazione, che espone in tutto il mondo, dall’Italia a Hong Kong. Anche gli organizzatori della nightlife non hanno vita facile e sono costretti a fare i conti con le norme varate dopo l’incendio alla discoteca Colectiv il 30 ottobre scorso, costato la vita a 64 persone. La tragedia ha scatenato un’ondata di manifestazioni anti-corruzione, fino alle dimissioni del governo guidato dal primo ministro Victor Ponta. A quasi un anno dal rogo ora anche gli spazi meno convenzionali cominciano a riaprire le porte, nelle ex fabbriche di fine Ottocento e in quelle abbandonate dopo il grande sviluppo industriale degli anni Sessanta. Come Halele Carol, complesso ottocentesco trasformato in luogo per concerti di musica elettronica e jazz, dj set, mostre fotografiche e di design, workshop e conferenze. O come Fabrica Club, vicino a piata Unirii, ex calzificio diventato hub culturale: grande cortile con tavolini all’aperto, sala da concerti, ciclofficine e negozi di skateboard. Mentre si danno da fare associazioni come Fara Nume (Senza nome), formata da giovani artisti e storici dell’arte, che si occupa di rivitalizzare le fabbri- che abbandonate e ogni anno organizza il festival Art Factor (dal 23 settembre al 2 ottobre, asociatiafaranume.org) nell’ex area industriale Pantelimon. Nel frattempo, Bucarest con i suoi due milioni di abitanti sogna di diventare Capitale europea della cultura 2021. A fine settembre la Romania sceglierà la sua candidata: in corsa, nel Paese, ci sono anche Baia Mare, Cluj-Napoca e Timisoara, ma la capitale è data in pole position da tutti i bookmaker.

A chi arriva dall’aeroporto internazionale Otopeni per dirigersi verso il centro la città mostra zone verdi abitate da nuovi ricchi, imprenditori e expat al seguito delle multi- nazionali; i grandi boulevard Aviatorilor e Dorobantilor, costeggiati da piste ciclabili e aiuole ben curate; la zona di Floreasca, con sontuose ville storiche coperte di edera e sedi di ambasciate, uffici di società e lussuose case priva- te. Sono tasselli di una città complessa, piena di angoli sorprendenti, con mille anime pronte a mettersi in gioco per vincere la sfida del 2021. «Per la prima volta Bucarest viene studiata a fondo e non viene considerata un blocco unico, ma 67 quartieri messi insieme», conclude Cristiana Tautu, nello staff organizzativo del comitato Bucuresti 2021: «In genere le attività culturali sono circoscritte al centro della città, invece con questa candidatura ogni zona, anche la periferia, viene messa in relazione con le altre e con la scena indipendente. Finalmente gli abitanti di Bucarest possono partecipare alla stesura dei progetti, e discutere tra loro».

IL MONDO DI MIRCEA CARTARESCU Mircea Cartarescu, 60 anni, è il più importante scrittore romeno contemporaneo, premiato in Germania, Svizzera, Austria, vincitore quest’anno del premio von Rezzori e finalista al premio Strega europeo. Nella trilogia Abbacinante, pubblicata in Italia da Voland, la città di Bucarest è sempre protagonista, nei suoi passaggi storici, nei suoi luoghi più nascosti, spesso trasfigurata. Come vede oggi la sua città? «La patina del tempo si depone e si consolida ogni giorno. Può dare la sensazione di una città invecchiata, anche se per me questo rappresenta il suo fascino e la sua umanità. Non mi piacciono gli edifici in vetro e acciaio, preferisco la rovina del tempo». Questo legame col passato come influenza gli abitanti? «Il 1989 ha spaccato in due la popolazione. Gli anziani sono nostalgici;
i giovani, nati nei block operai, non possiedono alcun senso della storia». Tuttavia a Bucarest la vita culturale è molto vivace, anche grazie ai giovani. «La cinematografia è tra le migliori al mondo. Senza contare i teatri off, le gallerie d’arte, gli happening e la cultura di strada. In questi luoghi c’è un confronto continuo tra generazioni diverse».

di Flavia Capitani

Se poate si la noi . Spital ca-n occident ….

Se poate si la noi. O localitate cu doar 13.000 de locuitori are un spital cum vezi doar in Occident. Totul se intampla din venituri proprii 

Rugina, mizeria s mirosul greu care transformă spitalele noastre i imaginea bolii insasi ne fac sa ne minunam cand dam peste exceptii. La Simeria, o localitate cu doar 13 .000 de locuitori, am gasit o unitate medicala cum doar in tarile civilizate vedem.

Tot ce-am visat, la internare, intr-un spital de stat, ne bucura aici: pereti fara igrasie, paturi noi cu asternuturi nepatate si bai-luna!

Saloanele moderne ne dau senzatia ca ne-am teleportat in Occident… Iar pe holuri, e o placere sa stai! In locul mirosului de sudoare si medicamente care ne loveste in spitalele romanesti, la cel din Simeria, aerul are doar un iz de restaurant!

Aceeasi curatenie fara cusur domina cantina. Daca nu v-ati convins, dam o tura si prin sectii:

6 cabinete cu diferite specialitati medicale, laborator de analize si compartimente de ATI arata ca in serialele americane: aparatele medicale de-aici sunt de ultima generatie si doar pe cele cumparate anul acesta au fost cheltuiti 3 milioane de lei.

Cum din venituri proprii, va-ntrebati?! Ei bine, reteta de succes e simpla!

“Am incheiat o gramada de contracte cu diverse persoane juridice care aveau nevoie si au nevoie conform legislatiei in vigoare de servicii medicale, servicii pe care le prestam evident contra cost. Toate aceste sume ne-au ajutat sa facem spitalul sa arate asa cum este astazi”, spune managerul spitalului. Conducerea spitalului din Simeria a reusit, in patru ani, sa achite datoriile de 350 000 de euro catre stat si sa faca modernizari uriase din venituri proprii care au incadrarea unitatea in categoria celor cu cel mai inalt nivel de incredere. In ianuarie, anul viitor, aici va fi deschis un Centru de Screening al cancerului de san.

http://www.stirilekanald.ro/se-poate-si-la-noi–o-localitate-cu-doar-13-000-de-locuitori-are-un-spital-cum-vezi-doar-in-occident–totul-se-intampla-din-venituri-proprii_73150.html#undefined.gbpl

Proiectul fotografic – Alter-NATIVA
"All'apertura della mostra fotografica ROMANIA - Gente, Luoghi e Costumi di Sorin Onisor e Dorin Mihai."
"Presentazione del libro "Raffaello Romanelli -Il Cellini del Movecento" di di Paolo de Anna."
"Paolo de Anna autore del libro "Raffaello Romanelli -Il Cellini del Movecento""
"Paolo de Anna autore del libro "Raffaello Romanelli -Il Cellini del Movecento""

Dopo Firenze, con l’aiuto e l’impegno dell’Associazione Culturale Alter.NATIVA., il progetto fotografico ROMANIA-GENTE, LUOGHI E COSTUMI fa tappa a Siena preso Sala Rosa dell’Università di Siena, I fotografi Sorin Onisor e Dorin Mihai si propongono di raccontare con le loro immagini una realtà lontana da quello che si pensa ad essere la Romania e i suoi villaggi rurali. La mostra permette di scoprire un Paese che conosciamo solo per cronaca e che si rivela affascinante e antico. I volti delle persone, gli antichi mestieri legati all’agricoltura, le tradizioni del mondo rurale sono i protagonisti indiscussi della mostra. Si tratta di un’occasione che mette in luce le varie anime della Romania attraverso l’arte della fotografia. I colori accesi, la campagna e la semplicità sono dei punti di riferimento importanti che aiutano a capire la storia e la comunità rumena.

Nel ambito del vernissage della mostra fotografica è stato presentato il libro “Raffaello Romanelli, il Cellini del Novecento” di Paolo di Anna.
Notevole l’intervento di Giuliano Catoni, già ordinario di Archivistica nell’Università di Siena, autore degli inventari di molti archivi e curatore varie edizioni di fonti. Autore di saggi di storia medievale e moderna, dedica la sua ricerca e i suoi studi alle vicende senesi.

Mostra fotografica “Romania-Gente , Luoghi e Costumi – Siena
"Inaugurazione della mostra fotografica
"ROMANIA-Gente, Luoghi e Costumi" di Dorin Mihai e Sorin Onisor

Nell'ambito del vernissage verà presentato il libro "Raffaello Romanelli, il Cellini del Novecento" di Paolo de Anna

Domenica 30 ottobre 2016, ore 15.30
Sala Rosa dell'Università degli Studi di Siena
Piazzetta Silvio Gigli, 1 – Siena

Interverrà
Giuliano Catoni

Saranno presenti
Paolo de Anna
Dorin Mihai

Attraverso i loro scatti, i fotografi Dorin Mihai e Sorin Onisor intendono ripristinare l’essenza di una Romania sconosciuta ai più: quella Romania dimenticata dove gli effetti di luce si intrecciano con la realtà di un Paese tutto da riscoprire.
Nell’assistere a questa alchimia di luce e materia, tutto appare in costante trasformazione; con essa si modifica anche la materia visiva che va ad alimentare più livelli di percezione, necessari ad esplorare un mondo quasi scomparso. La sensazione che ne deriva è di riconoscimento di una realtà alla quale tutti siamo già appartenuti, già impressa nel nostro essere ma in qualche modo rimossa dall’attualità dei nostri tempi.

Paolo de Anna (Firenze, 1950), laureato in giurisprudenza, è un giornalista professionista che ha lavorato a lungo nelle televisioni e nei quotidiani, cronista e redattore di politica, attualità e cultura per 28 anni nel quotidiano “La Nazione”.
Appassionato delle storie e dei personaggi della sua città, ha scritto “Novecento di bronzo” sui segreti delle statue della fonderia Vignali. Con Lidia del Duca ha pubblicato “Le guerre del Paradiso”sulla vita del suo nonno, Bruno Bearzi, il restauratore delle Porte del Battistero e dei maggiori bronzi del Rinascimento.

Giuliano Catoni, già ordinario di Archivistica nell'Università di Siena, ha pubblicato gli inventari di molti archivi e ha curato varie edizioni di fonti. Autore di saggi di storia medievale e moderna, dedica la sua ricerca e i suoi studi alle vicende senesi."
           INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA
“ROMANIA-Gente, Luoghi e Costumi” di Dorin Mihai e Sorin Onisor

Nell’ambito del vernissage verà presentato il libro “Raffaello Romanelli, il Cellini del Novecento” di Paolo de Anna

Domenica 30 ottobre 2016, ore 15.30
Sala Rosa dell’Università degli Studi di Siena
Piazzetta Silvio Gigli, 1 – Siena

Interverrà
Giuliano Catoni

Saranno presenti
Paolo de Anna
Dorin Mihai

Attraverso i loro scatti, i fotografi Dorin Mihai e Sorin Onisor intendono ripristinare l’essenza di una Romania sconosciuta ai più: quella Romania dimenticata dove gli effetti di luce si intrecciano con la realtà di un Paese tutto da riscoprire.
Nell’assistere a questa alchimia di luce e materia, tutto appare in costante trasformazione; con essa si modifica anche la materia visiva che va ad alimentare più livelli di percezione, necessari ad esplorare un mondo quasi scomparso. La sensazione che ne deriva è di riconoscimento di una realtà alla quale tutti siamo già appartenuti, già impressa nel nostro essere ma in qualche modo rimossa dall’attualità dei nostri tempi.

Paolo de Anna (Firenze, 1950), laureato in giurisprudenza, è un giornalista professionista che ha lavorato a lungo nelle televisioni e nei quotidiani, cronista e redattore di politica, attualità e cultura per 28 anni nel quotidiano “La Nazione”.
Appassionato delle storie e dei personaggi della sua città, ha scritto “Novecento di bronzo” sui segreti delle statue della fonderia Vignali. Con Lidia del Duca ha pubblicato “Le guerre del Paradiso”sulla vita del suo nonno, Bruno Bearzi, il restauratore delle Porte del Battistero e dei maggiori bronzi del Rinascimento.

Giuliano Catoni, già ordinario di Archivistica nell’Università di Siena, ha pubblicato gli inventari di molti archivi e ha curato varie edizioni di fonti. Autore di saggi di storia medievale e moderna, dedica la sua ricerca e i suoi studi alle vicende senesi.

Prezentare carte ” Cirese amare ” si inchiderea expozitiei de fotografie ” Romania – Gente , Luoghi e Costumi
S-a conclus duminica , 2 octombrie 2016, ultima zi a expozitiei de fotografie “ ROMANIA- Gente , Luoghi e Costumi “, organizata de fotografii Dorin Mihai si Sorin Onisor , cu sprijinul Asociatiei Identitate Culturala Contemporana din Bucuresti .
Interesul manifestat se reflecta si in afluenta publicului care a trecut pragul Oratoriului ce a gazduit evenimentul .
Iubitorii traditiilor si culturii romanesti , iubitori de fotografie dar si de carte , au avut prilejul de a participa si la prezentarea cartii “ Cirese amare “ , scrisa de Liliana Nechita ( Angheluta ).
In cuvantul sau , autoarea ne introduce intr-o lume a sacrificiului , durerii si umilintei ,subiect mult tratat in cartea sa : lumea asistentelor familiare , aceea a asa ziselor badante. O lume de trairi si experiente triste, o lume rece , o lume in care poti fi acceptat sau respins , o lume a izolarii ,de cele mai multe ori …..un labirint de necunoscute din care nu poti iesi castigator decat printr-o forta interioara si o motivatie bine determinata .
Autoarea,una dintre multele femei care au emigrat , ea insasi traind toate durerile si suferintele dezradacinarii, a ales sa scrie , dezvaluind astfel realitati pe care multi dintre cei ce emigreaza evita sa le impartaseasca familiilor lor , din teama de a nu fi judecati .
Din partea Consulatului General al Romaniei la Bologna a transmis un mesaj de solidaritate , domnul Vasile Simon .
Invitat special a fost fotojurnalistului de la cotidianul “ La Nazione “ Maurizio Papucci , creatorul proiectului “ Sotto ai cieli dell’ Est “ , care a tinut sa ne impartaseasca din experientele traite in multele calatorii de documentare in tarile Asiei si tarile Europei de Est.
A luat cuvantul de asemenea , doamna Mihaela Viorica Bobirnea , din partea Parohiei Ortodoxe Firenze II , care cunoaste foarte bine lumea asistentelor familiare si viata romanilor din teritoriu , exprimand un mesaj de solidaritate.
Evenimentul a fost posibil si prin implicarea sustinuta a catorva persoane printre care Carmen Claudia Mihai siMelania Cristina Cotoi precum si cu sprijinul ParinteluiValer Sician , Protopop de Toscana si Umbria , reprezentant al comunitatii romanesti greco-catolice din Florenta , care a pus la dispozitie Oratoriul Santissimo Sacramento si a oferit posibilitatea participantilor de a achizitiona cartea “ Cirese amare “ , editata in limba romana si italiana .
ROMANIA-Gente, Luoghi e Costumi, Firenze 17-iuie-6 august

Dopo quasi un’anno dalla sua inaugurazione, con l’aiuto e l’impegno dell’Associazione Identità Culturale Contemporanea (AICC), il progetto fotografico ROMANIA-GENTE, LUOGHI E COSTUMI fa tappa a Firenze, all’Oratorio del Santissimo Sacramento.

 

La mostra fotografica si propone di raccontare una realtà lontana da quello che si pensa ad essere la Romania e i suoi villaggi rurali permettendo di scoprire attraverso le immagini un Paese che ci si conosce solo per cronaca e che si rivela affascinante con antiche radici, con paesaggi invernali, fiabeschi, storie di lavori duri, volti rugosi, bruciati dal sole ma dignitosi. Stanze semplici piene di ricordi. Volti di nonni che aspettano i nipoti, solitudini e speranze. Un popolo rimasto nella storia attraverso la storia e l’arte. Le statue dei Daci che si trovano nei principali musei del mondo e che ornavano il Foro di Traiano sono testimonianze di un popolo dignitoso.
La mostra sara aperta al pubblico fino al 6 agosto con i seguenti orari :

Lunedi 17.00- 19.00
Martedi 17.00- 19.00
Mercoledi 17.00- 19.00
Giovedi 10.00- 14.00
Venerdi 17.00- 19.00
Sabato 10.00- 14.00
Domenica 10.00- 19.00

Entrata libera

Via Romana 40, Firenze.

Ziua internationala a iei

Una dintre traditiile culturale romanesti este sarbatoarea Sanzienelor .

Crestinii din Romania sarbatoresc in fiecare an pe 24 iunie Sanzienele. In popor, se credea ca noaptea care preceda ziua de Sanziene este una magica in care toate minunile sunt posibile. Tot in aceasta noapte atat fortele binelui cat si cele ale raului ating apogeul. Crestinii din Moldova se roaga in aceasta zi la moastele Sfantului Ioan cel Nou de la Suceava, sperand ca astfel vor scapa de necazuri, suferinte dar si de boli.

Numele de Sanziene provine de la zeita romana Santa Diana, patroana vanatorilor si a padurilor. Totusi, Sanzienele sunt cunoscute si sub alte nume precum: Frumoasele, Zanele sau Dragaicele (aceasta denumire este folosita in special in sudul tarii). Semnificatia acestei sarbatori este una a iubirii si a fertilitatii.

Conform credintei populare, in noaptea de 23 spre 24 iunie, cerurile se deschid iar Sanzienele incep sa danseze. Aceasta sarbatoare este una a Soarelui, a dragostei dar si a poftei de viata.

Daca ar fi sa ne luam dupa legende, acestea spun ca sanziene sunt niste fiinte foarte frumoase care traiesc pe campii sau in paduri. Acestea se prin in hora si confera florilor sau buruienilor intrebuintari deosebite. Plantele devin de leac, care sa ajute oamenii sa amelioreze sau sa vindece toate bolile. Mai mult, in noaptea aceasta, Zanele zboara prin aer sau umbla pe pamant, canta si impart rod holdelor, femeilor casatorite si contribuie la inmultirea animalelor si a pasarilor. Iar daca toate acestea nu sunt de ajuns, Sanzienele tamaduiesc bolnavii si apara semanaturile de grindina.

Exista superstitia conform careia persoanele care nu le sarbatoresc corespunzator aceasta zi vor ajunge sa supere Sanziene. Acestea se razbuna pe femeile care nu sarbatoresc aceasta celebrare, pocindu-le gura. Totusi, nici barbatii nu scapa usor. Cei care au jurat stramb sau au facut unele fapte rele vor suferi pedepse ingrozitoare.

In unele regiuni din tara inca se tine traditia de Sanziene, cand fetele mari culeg flori de sanziene de pe camp si le impletesc cununi. Mai apoi, fetele le arunca peste case coronitele. Iar daca acestea se lovesc sau ajung sa se aghete de horm, acest lucru inseamna ca urmeaza o cununie in cel mai scurt timp. In zorii zilei de 24 iulie baietii se aduna in cete si bat satele in lung si in lat cu flori de sanziene la palarii. Tot astazi se alege Dragaica. Aceasta este aleasa dintr-un grup de sapte fete. Aleasa trebuie sa fie cea mai cuminte, cea mai frumoasa, dar si cu cea mai buna inima dintre toate. Dupa ce fata este aleasa, aceasta este impodobita cu spice de grau in timp ce restul tinerelor se imbraca in alb. Mai apoi, alaiul porneste prin sat. La rascruri de drumuri fetele fac o hora si incep sa cante voioase.

Una dintre cele mai cunoscute datini ale locului se refera la roua din noaptea de Sanziene. Despre aceasta se crede ca ar avea proprietati miraculoase. In multe regiuni ale globului credinciosii cred ca daca te stropesti cu aceasta pe trup, acesta va deveni frumos si suplu. Iar daca te speli cu roua pe fata vei deveni chipes si mandru. Daca te aventurezi si te decizi sa culegi in dimineata sarbatorii roua de pe frunze de sanziene aceasta va vindeca artroza si durerile osoase.

Unele persoane mai numesc sarbatoarea de Sanziene si Amutitul Cucului. Daca acesta inceteaza din cantat inainte de Sanziene, vara va fi una secetoasa. Pentru ca oamenii sa fie sanatosi si a avea spor la munca campului, acestia se incingeau peste sale cu tulpini de cicoare.

Pentru a alunga spiritele rele oamenii aprindeau focuri peste care se aruncau substante foarte puternic mirositoare. Mai mult se buciuma si se striga in jurul focurilor pentru a tine la distanta spiritele malefice.

In unele sate din partea de sud-vest a Bucovinei se tinea si obiceiul boului instrutat. In cadrul ceremoniei, masca taurina murea si renastea simbolic la acest inceput de timp calendaristic.

Tot de Sanziene au loc si bine cunoscutele balciuri. Acestea reprezentau un prilej ideal pentru intalnirea tinerilor in vederea casatoriei. Cele mai cunoscute targuri aveau loc la Focsani, Buzau, Campulung Muscel, Pitesti, si altele.

In aceeasi zi romanii din intreaga lume sarbatoresc si ziua camasii traditionale romanesti : IA .

Manifestari au organizat o multime de comunitati romanesti din afara granitelor dar si din tara.

Sa nu ne uitam traditiile ! 13466023_1039716086117007_2595055857867248981_n (1)13512150_1165414386831783_8412527586240703876_n

Eveniment Parohia Ortodoxa Firenze-Toscana

Ieri , la Firenze , s- a desfasurat slujba oficiala de sfintire a noului lacas de cult ortodox , parohia ” Santa Maria degli Angeli ” – prilej de rugaciune , intalnire intre inaltele fetze bisericesti , PS. Siluan , Episcop al Bisericii ortodoxe romane in Italia si Ecc. Sa Giuseppe Betori , Cardinal al Bisericii Catolice , Firenze. Au mai participat ambasadorul Romaniei pe langa Sfantul Scaun , oficialitati locale , reprezentanti ai societatii civile , preoti , credinciosi.

Dupa slujba oficiaala , credinciosii au fost invitati sa serveasca pranzul impreuna . Tortul , oferit cu aceasta ocazie de catre Dana Dumitrasc , si care reprezinta o biserica maramureseana , a fost admirat , mancat si aplaudat de toti cei prezenti 🙂